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![]() Tweet SHÂH Titolo derivante da quello abituale degli Achemenidi, l'aggettivo antico-persiano khshâyathiya, "regnante", utilizzato in formule del tipo Grande re, re dei re. Sotto i Sasanidi veniva spesso assegnato ai principi ereditari il titolo di shâh di una determinata provincia, sostituito al momento dell'accesso al trono da quello di Shâhanshâh, "re dei re". Dopo l'avvento dell'Islam, nei paesi musulmani di lingua persiana shâh continuò a designare abitualmente il sovrano, ma cominciò anche a entrare nella composizione dei nomi di persona, indipendentemente dalla loro dignità regale e in conformità con una tradizione attestata già in epoca sasanide con il ricorrente Shâpûr (figlio di shâh). In altri casi, come nella dinastia turca dei Selgiuchidi, è difficile stabilire se il termine shâh aggiunto al nome vada considerato parte di esso o vero e proprio titolo regale. Di shâh di Persia nella piena accezione preislamica del termine si può ricominciare a parlare con l'avvento dei Safavidi, il cui primo sovrano, Ismâ'îl I, assunse nel 1501 il titolo di Shâhanshâh, fatto proprio da tutti i suoi successori eccezion fatta per Karîm Khân Zand. L'ultimo shâh, Muhammad Rizâ Pahlavî, aggiunse dal canto suo il titolo di Aryamehr, "sole degli ariani". |
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